Cosa c'entra l'arte con il calcio? C'entra c'entra.
Il quadro “Partita di calcio” è un’opera olio su tela dipinta nel 1934 da Carlo Carrà (1881-1966), conservato nella Galleria Comunale di Arte Moderna di Roma. Rappresenta alcuni giocatori impegnati in una concitata azione di gioco.
L’autore nutriva una profonda passione per il calcio e lo viveva come uno spettacolo totale, capace di suscitare emozioni travolgenti.
I calciatori con la maglia azzurra sono un chiaro riferimento alla recentissima vittoria del Mondiale della nazionale azzurra guidata da Vittorio Pozzo. Il portiere indossa una maglia rossa proprio per attirare l’attenzione dello spettatore ed è al centro del quadro.
Tutto dipende da lui: l’azione è concitata e molto dinamica e vuole trasmettere l’idea di una forte tensione agonistica. L’autore intende lasciare volutamente lo spettatore con il fiato sospeso: non sappiamo se alla fine il portiere riuscirà a compiere la parata e a evitare il goal, o se invece i giocatori in azzurro riusciranno a segnare.
Anche l’uomo di spalle in rosso non è chiaro se sia un giocatore avversario o invece l’arbitro che sta per fischiare un rigore in area.
Notiamo che anche il campo di calcio non è del normale colore verde, ma è un miscuglio di colori; tutta la luce si concentra nella parte superiore del dipinto, dove il portiere si eleva verso il pallone.
Il quadro è di stampo futurista, come lascia intendere la varietà e vivacità dei colori, l’esplosione di vitalità e di movimento, che sono tra le caratteristiche principali di questo movimento artistico e culturale.
Carrà collaborò attivamente al movimento futurista di Filippo Tommaso Marinetti per sei anni e insieme a Boccioni, Balla e altri artisti firmò il Manifesto dei pittori futuristi nel febbraio del 1910. Si distaccò dal Futurismo nel 1916 per indirizzarsi verso la pittura metafisica, insieme a Giorgio De Chirico.
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